Palazzo della Cancelleria, Piaggetta del Castello 1 58031 Arcidosso (GR)
Il Museo di Arte e Cultura Orientale di Arcidosso è il frutto di oltre 35 anni di collaborazione tra il Comune di Arcidosso e l'Associazione Culturale Comunità Dzogchen di Merigar. Il progetto è nato dalla volontà di entrambe le istituzioni ed aveva come fine quello di trovare una casa per la ricca collezione di oltre 5000 oggetti d'arte orientale e reperti etnografici contenuti nella Collezione Namkhai. Per portare avanti questo obiettivo, si è ritenuto che fosse importante creare un'esperienza di “museo vivente” per i visitatori. Per questo motivo il progetto è culminato nella selezione del mandala come tema unificante centrale. Questo tema è stato utilizzato sia sul piano concettuale museologico che nella progettazione architettonica. Il mandala rimane il principio guida che è stato interpretato in vari modi nell'intero progetto.
Nel 1981 il professor Namkhai Norbu, di ritorno a Lhasa dopo oltre 20 anni, realizzò le prime fotografie di quelle che allora erano considerate le immagini più segrete del Tibet, le pitture murali del XVIII secolo del Lukhang, un piccolo tempio situato dietro il Palazzo Potala di Lhasa che contiene quella che è diventata nota come la Cappella Sistina del buddismo tibetano. Le immagini del Lukhang, rappresentano aspetti significativi della cultura tibetana e un'autentica guida visiva all'illuminazione.
Questa mostra è stata resa possibile grazie al sostegno del Fondo 8 dicembre e della Fondazione Ati Evolution.
Il MACO desidera ringraziare il team internazionale dei curatori ospiti che hanno collaborato con lo staff del MACO, ciascuno dei quali ha condiviso le proprie riflessioni, ricerche ed esperienze al fine di arricchire la mostra:
Un ringraziamento speciale a Enrica Rispoli, studiosa e autrice, che ha avuto la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, avendo accompagnato Rinpoche e la sua famiglia a Lhasa nel 1981.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti su eventi, conferenze, visite guidate, pubblicazioni e viaggi relativi alla mostra Lukhang, è possibile consultare il Mirror e i siti web del MACO, SSUK e Merigar.
La mostra “Pellegrinaggio Lungo la Via della Seta” esplora il rapporto culturale e commerciale che è intercorso nei secoli tra l’Occidente e l’Oriente, adottando come chiave di lettura il principio buddista dell’Interdipendenza.
Le molteplici narrazioni espositive che si dipanano lungo questa Via raccontano del movimento di idee, invenzioni e merci rare in entrambe le direzioni, colleganti mondi animati da prospettive divergenti. La narrazione si snoda attraverso oggetti provenienti da tutta l’Asia, esposti al pubblico per la prima volta.
La nostra guida è Xuanzang (602 - 664), il famoso monaco buddista cinese che intraprese un lungo e pericoloso pellegrinaggio lungo La Via della Seta dalla Cina all’India alla ricerca di testi buddisti. Il resoconto del suo viaggio, Viaggio in Occidente divenne all’inizio del secolo scorso la guida di una generazione di esploratori europei quali Aurel Stein, Paul Pelliot le cui scoperte ora riempiono alcuni grandi musei del mondo.
Questa mostra unica nel suo genere, presenta il lignaggio esoterico della danza sacra Vajrayana, trasmesso da maestri yogici e rivelato per la prima volta nelle loro visioni mistiche e sogni lucidi.
Per la prima volta sono state esposte raffinate opere d'arte di calligrafia del Maestro Chögyal Namkhai Norbu, create appositamente per il MACO e i suoi visitatori. Sono in mostra 18 opere originali del Maestro eseguite a pennello, compresa una sublime serie creata a mano libera con inchiostro dorato su una carta di un profondo blu lapislazzuli. Inoltre sono stati esposti, per la prima volta, documenti di altissimo valore storico e spirituale, quali editti originali riguradanti il ruolo spirituale e storico di Chögyal Namkhai Norbu stilati dal famoso erudito Gangkar Chökyi Senge e da Sua Santità il 16° Karmapa Rigpai Dorje.
Molti maestri, eruditi e poeti orientali si sono cimentati nel corso dei secoli nella calligrafia, raggiungendo delle vere e proprie forme di elevata espressione artistica e meditativa dove la pittura e la scrittura non sono separate. Spesso nel movimento delle forme dei caratteri si esprime la natura degli elementi come il fluire dell'acqua, il movimento delle nuvole, il volo degli uccelli.
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