Le bandierine di Merigar

A Merigar s’innalzano due diversi tipi di “bandierine”, i lungta (rlung rta) e i tarchog (dar lcog). I lungta sono le bandierine di cinque colori che a Merigar appendiamo orizzontalmente fra degli alti pali, mentre i tarchog si appendono lungo quegli stessi pali ma verticalmente.

Chögyal Namkhai Norbu ha spiegato diverse volte il significato e la funzione dei lungta e ha descritto la simbologia relativa alle immagini che vi sono rappresentate. Fra i libri, ne ha scritto in particolare in Drung Deu e Bon e nel primo volume di Light of Kailash. C’è anche il libricino specifico sui lungta dedicato ai praticanti che potete consultare a questo proposito. Inoltre, già in uno studio pubblicato in tibetano nel 1966 in appendice alla seconda edizione di Tibetan Folk Songs di Giuseppe Tucci, Chögyal Namkhai Norbu aveva descritto varie tradizioni e usanze tibetane e fra queste aveva indicato anche alcuni usi e funzioni dei lungta e dei tarchog.

Sui lungta che utilizziamo a Merigar al centro è raffigurato un cavallo rivolto verso sinistra con la gemma che esaudisce i desideri sulla sella. Negli angoli abbiamo altri quattro animali, una tigre, un leone, un drago e il Garuda. In Drung Deu e Bon Chögyal Namkhai Norbu spiega che la tigre rappresenta l’elemento legno o l’aria, il leone la terra, il drago l’acqua e il Garuda il fuoco. Spiega inoltre che sono utilizzati gli animali come simboli e non direttamente la raffigurazione degli elementi per indicare la funzione attiva, viva di questi ultimi.

Con il termine lungta ci si riferisce anche all’energia vitale, la più importante forza protettiva dell’individuo. A livello astrologico, questo aspetto è spesso tradotto come fortuna ed è influenzato (ossia armonizzato e favorito) proprio dalla pratica di contribuire a creare e appendere le bandierine.

Tarchog

tarchog, le bandiere verticali, possono essere di vari tipi e avere diverse funzioni, ad esempio possono influenzare la lunga vita, favorire la purificazione, essere di auspicio per le vite future o altro. Sui tarchog di Merigar, circondata da una tigre, un leone, un drago e un Garuda, è stampata un’invocazione scritta da Chögyal Namkhai Norbu nel 1990.

Traduzione del testo dell’invocazione sui tarchog

OM A HUM

‘A A HA SHA SA MA

Tre radici, protettori dell’insegnamento, divinità della fortuna
Dallo spazio vi sollecito a mantenere la promessa! 
La preziosa cultura dello Shang Shung e del Tibet
Possa diffondersi in ogni tempo e direzione!
ki bswo cha'o! Trionfino le divinità!
Si unifichino tutte [le forze positive e le prosperità]

OM DHARE DHARE BANDHARE SVĀHĀ

Come si fanno le bandierine a Merigar

Periodicamente, le nuove bandierine sono stampate su cotone da ditte specializzate del comasco e arrivano a Merigar in grandi rotoli da ritagliare. Una volta ritagliate, le bandierine sono cucite a mano in loco con un filo di cotone, senza mai fare nodi, come insegnato dal nostro Maestro. L’ordine in cui sono disposte è quello che nell’astrologia degli elementi jung-tsi ('bying rtsis) è definito come madre-figlio, ossia legno-fuoco-terra-metallo-acqua, che corrisponde alla sequenza dei colori verde-rosso-giallo-bianco-blu. Questi cinque elementi e la corrispondenza con i colori indicati sono caratteristici del sistema astrologico jung-tsi e non sono gli stessi usati in altri sistemi astrologici e nella filosofia buddhista, ma corrispondono a quelli utilizzati dalle concezioni mediche tibetane. 

   

Rotoli da ritagliare

 

 

Prima della fine dell’anno tibetano, le vecchie bandierine sono rimosse, tolte dalle corde e bruciate durante la puja del fuoco del ventinovesimo giorno dell’ultimo mese dell’anno tibetano. Ogni anno le bandierine vecchie devono quindi essere tolte prima del Capodanno e ne vengono rimesse di nuove solo dopo il Losar: questo ha lo scopo di armonizzare gli elementi del nuovo anno. Dato che le bandierine dell’anno precedente vengono bruciate è di fondamentale importanza che esse siano di puro cotone, in quanto le fibre sintetiche bruciano creando fumi scuri inquinanti e sgradevoli. Anche i frammenti delle bandierine che si staccano nel corso dell’anno andrebbero se possibile raccolti e bruciati. Le corde invece vengono riutilizzate, per cui possono essere di anche di fibre non naturali.

 

Le vecchie bandierine sono tolte prima del Capodanno tibetano

 

 

Una volta pronte, a Merigar le nuove bandierine sono da tradizione autenticate durante la Ganapuja a Losar, il primo giorno dopo il cambio dell’animale e degli elementi relativi all’anno. Quindi le si appendono la mattina a partire dal terzo giorno del primo mese lunare, dopo il Sang, fino alla luna piena. Si continua poi ad autenticarle anche per il resto dell’anno sempre in luna crescente, e le si appende nello stesso periodo solitamente di mattina.

Le nuove bandierine si appendono la mattina a partire dal terzo giorno del primo mese lunare

Le indicazioni di Chögyal Namkhai Norbu riguardo alla collocazione delle bandierine sono di non le appenderle agli edifici: per rispettare questa indicazione a Merigar le si appende fra pali appositamente posti lungo i percorsi che collegano le varie strutture.

 

Storia di una tradizione

La tradizione di appendere le bandierine è inizata a Merigar già nel 1982, subito dopo l'acquisto della terra. Infatti, già quell'anno fu issata a Merigar la prima grande bandiera tarchog su cui erano scritti a mano diversi mantra; lo stesso anno, diverse bandierine colorate hanno iniziato a sventolare fra gli alberi.

Un anno particolare è stato il 1984, quando i lungta furono preparati e appesi in occasione dell'inizio dell'anno legno topo, primo del ciclo di sessant'anni (rabjung).

Inoltre, nel 1985, uno studente di ritorno da un viaggio in Oriente portò in dono a Chögyal Namkhai Norbu, che a quei tempi insegnava all’Università di Napoli, delle matrici lignee per bandierine. In quella e in successive occasioni Chögyal Namkhai Norbu ha spiegato che preparare i lungta è un ottimo modo per armonizzare gli elementi relativi al proprio anno di nascita con quelli dell’anno in corso, in particolare quando ci sono condizioni sfavorevoli per la propria energia, come quando ricorre l’animale del proprio anno di nascita o l’anno dell’animale opposto (dunsur). In quel caso il consiglio è quello di disporre e cucire le bandierine a partire dal colore relativo al proprio elemento della vita e quindi procedere secondo l’ordine degli elementi madre-figlio spiegato sopra. Si prosegue quindi cucendo il numero di bandierine corrispondente ai propri anni contati alla tibetana, ossia contando sia il proprio anno di nascita sia l’anno in corso. Il numero di bandierine sarà così maggiore dei nostri anni contati all’occidentale di uno o addirittura di due.

Quindi, fin dai prima anni a Merigar si costituì un laboratorio di stampa e cucitura di bandierine, dentro e fuori la casa gialla, e da lì in poi, è sempre stato così: a Merigar non sono state acquistate bandierine già pronte, ma ogni anno le si prepara con cura “artigianalmente”.

I primi anni anche la stampa delle bandierine con matrice silografica veniva fatta a Merigar. Un cambiamento importante avvenne a partire dal 1990, quando per l’imminente arrivo del Dalai Lama e l’inaugurazione del Gönpa serviva un gran numero di bandierine che dovevano essere appese non solo a Merigar, ma sulla strada che porta a Merigar e anche ad Arcidosso e a Grosseto. In quell’occasione si prepararono anche i tarchog, le lunghe bandiere che si appendono verticalmente lungo i pali, e Chögyal Namkhai Norbu scrisse personalmente i mantra e l’invocazione che vi è iscritta. I tarchog vennero disposti lungo la discesa per il Gönpa e dei lungta furono appesi orizzontalmente.

La strada che scende al Gönpa nei giorni dell'inaugurazione

 

Per riuscire a realizzare il numero di bandierine richiesto ci si appoggiò per la prima volta a ditte del comasco specializzate nella stampa su tessuto. Da allora sono queste ditte a occuparsi di questo primo passaggio e le bandierine arrivano a Merigar in grandi rotoli da ritagliare e poi cucire in loco.

All’inizio non c’era un rito particolare collettivo per bruciare le vecchie bandierine; la puja del fuoco del ventinovesimo giorno dell’ultimo mese dell’anno lunare è stata introdotta a febbraio del 2017, prima dell’inizio dell’anno fuoco uccello, quando il Maestro la indicò fra le pratiche per la fine dell’anno.

Aiutaci a ricordare di più! Se hai informazioni, memorie, foto e racconti relativi alle
bandierine di Merigar scrivi a library@dzogchen.it