La vera pace può maniferstarsi solo attraverso l'evoluzione interiore di ciascuno di noi. 

Chögyal Namkhai Norbu

Portraits of India and Tibet - La mostra è costituita da 45 foto in bianco e nero scattate da Enrico Dell’Angelo – fotografo, tibetologo ed esperto di cooperazione internazionale, venuto a mancare nel 2016.

Attraverso immagini e storie di maestri spirituali e luoghi sacri del Tibet, ma anche di gente comune, si vogliono portare a conoscenza di un pubblico giovane e adulto i tesori custoditi dalla cultura tibetana e che fanno del Tibet e del suo popolo un simbolo internazionalmente riconosciuto di spiritualità. 

I ritratti fotografici, prevalentemente in bianco e nero, sono stati selezionati, curati e stampati da Enrico e fanno parte del suo archivio.

Immagini di paesaggi del Tibet, di persone incontrate lungo la strada durante i suoi viaggi intrapresi per realizzare progetti di sviluppo e di emergenza. Alcuni ritratti dei suoi Maestri spirituali, di yogin itineranti, di donne, uomini, vecchi e bambini con i quali si fermava a parlare e dei quali sapeva cogliere, con l’attenzione e la presenza che lo contraddistinguevano, sorrisi, sguardi e momenti di intimità.

Il suo approccio gentile gli ha permesso di avvicinarsi agli abitanti di questi luoghi remoti e di fotografarli instaurando con loro un rapporto di fiducia e di amicizia, abbattendo con facilità la diffidenza che separa persone provenienti da differenti culture. La cultura e la spiritualità tibetana erano parte integrante del lavoro di Enrico Dell’Angelo, la sua è la testimonianza di un mondo e di una tradizione ormai quasi scomparsi.

Con questa mostra si è voluto creare un ponte con una cultura lontana allo scopo di rendere il “diverso” conosciuto e accrescere il senso di appartenenza alla stessa umanità.

 

 

 

Il catalogo della mostra

Vuoi avere la stampa di una o più fotografie? Con una donazione sul sito di ASIA potrai riceverle direttamente a casa o dove desideri! 
I fondi raccolti saranno destinati alla campagna Non Solo In Tibet, a sostegno delle comunità di tibetani che vivono in esilio e del patrimonio di conoscenze e spiritualità che esse custodiscono.

ENRICO DELL’ANGELO

Enrico Dell’Angelo è nato a Roma l’11 settembre 1954.  Nel 1976, incontra Chögyal Namkhai Norbu, ai tempi professore di lingua e letteratura Tibetana e Mongola all’Orientale di Napoli. Per seguire le sue lezioni si trasferisce a Napoli e si laurea nel 1982 in Lingua e Cultura Tibetana con una tesi dal titolo "L’offerta magica dell’universo: studio sull’insegnamento Bon di gShen rab Mi Bo”.

Per motivi di ricerca sull’antica tradizione Bön, si reca in India nel 1980 dove rimane per un anno studiando con Yongzin Lopön Tenzin Namdak, uno dei più grandi maestri Bön di questa epoca e fondatore della Comunità Bonpo di Dolanji e del monastero Triten Norbutse di Kathmandu.

Nel 1988 parte per il Tibet per un pellegrinaggio al Monte Kailash e per una ricerca archeologica sulle origini dell’antico regno dello Shang Shung in Tibet occidentale. Nel 1988, insieme a Namkhai Norbu, fonda l’organizzazione non governativa “ASIA” per lo sviluppo delle condizioni economiche, sociali e la preservazione della lingua e della cultura Tibetana. Nel 1989, partecipa alla fondazione dell’Istituto internazionale di studi tibetani “Shang Shung” di cui diventa il segretario generale fino al 1996, anno in cui parte per Lhasa come direttore dei progetti umanitari della organizzazione non governativa CISP con la quale lavora fino al 1998.

Dal 1998 al 2001 dirige i progetti di emergenza della ONG ASIA nelle prefetture di Ngari, Nagchu e in Qinghai per aiutare i nomadi colpiti da terribili nevicate.

Nel 2002, viene assunto dalla Trace Foundation, prima come direttore dei programmi in Tibet e poi come Executive Director della Fondazione. Nel 2010 lascia il Tibet, dove è rimasto quasi ininterrottamente per più di quattordici anni e si trasferisce a New York, lavorando con la Trace Foundation fino al 2012.

Rientrato in Italia si dedica all’organizzazione e alla costituzione della “International Dzogchen Community” per la quale lavora fino alla sua prematura scomparsa a Roma, il 26 dicembre 2016. Enrico era un appassionato tibetologo, fluente nei diversi dialetti del Tibet, fotografo ed esperto di cooperazione internazionale. Ha dedicato tutta la sua vita alla preservazione della cultura Tibetana.

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