La biblioteca di Merigar è nata dall’esigenza di custodire i testi che Chögyal Namkhai Norbu portò con sé dal Tibet e le opere che man mano divenivano necessarie ai suoi studi. La collezione è oggi fruibile a studiosi, praticanti e anche a chi è semplicemente interessato ad approfondire qualche aspetto della cultura tibetana e non solo. Non ci sono molte biblioteche come questa in Italia e persino nel mondo ed è quindi indispensabile che questo tesoro sia sviluppato e reso disponibile.

La biblioteca è aperta e tutti possono venire a consultare i testi o visitarla. È inoltre disponibile un servizio di prestito della maggior parte delle opere esposte nella sala lettura per chi si ferma a lungo. Quindi se siete a Merigar, residenti o di passaggio, venite a trovarci!

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Inaugurata il 29 maggio 1990, la biblioteca Zikhang è una biblioteca di ambito prevalentemente tibetologico e contiene al momento più di 12.000 volumi. Oltre la metà sono testi e riviste in lingua tibetana (manoscritti, xilografie, testi a stampa e riviste) e c’è anche un’importante sezione in lingue occidentali (soprattutto inglese e italiano), con pubblicazioni sia accademiche sia divulgative in particolare sul Buddhismo e sul Tibet, e in altre lingue orientali (cinese, mongolo, giapponese).

Oltre che per la consultazione e le ricerche bibliografiche, è possibile far visita alla biblioteca per essere guidati attraverso il patrimonio librario, approfondendo temi quali la lingua e la scrittura tibetana, il libro tradizionale e la letteratura buddhista.

da Why Merigar? un film di Gabriella Moles

La Biblioteca Zikhang di Merigar funge da centro di promozione culturale, soprattutto di cultura tibetana e nel corso degli anni sono stati organizzati numerosi eventi, soprattutto legati allo studio della lingua e della calligrafia tibetana.

Da agosto 2018 abbiamo iniziato a organizzare anche una piccola rassegna chiamata Racconti in biblioteca - Library talks. Grazie alla preziosa offerta di conoscenze ed esperienze fatta da diversi studiosi, esperti, insegnanti e appassionati, abbiamo potuto creare una serie di incontri culturali aperti al pubblico utili ad approfondire e conoscere diversi temi, come le vite di grandi Maestri, antichi e contemporanei, la calligrafia tibetana, i libri, lo yantra yoga, la medicina e tanto altro, avvicinando il pubblico alla biblioteca e alla scoperta dei suoi tesori. Con questi Racconti in Biblioteca vorremmo espandere il nostro contributo culturale e, allo stesso tempo, garantire che sempre più persone possano venire alla Biblioteca e iniziare a usarla.

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La sala lettura

Il sapiente lavoro di ristrutturazione del 2012 ha dato vita ad ambienti ampi e confortevoli dove poter consultare i libri: la sala lettura è decorata in stile tibetano, mentre negli scaffali sono attualmente organizzate per argomento le opere che trattano i diversi aspetti della cultura tibetana in varie lingue occidentali. 

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I testi sono stati disposti secondo le cinque scienze della tradizione buddhista (rig gnas lnga): la prima parte riguarda dunque il Dharma, l’insegnamento, a propria volta suddiviso in Sutra (hinayana e mahayana), Tantra e Dzogchen e poi nelle differenti scuole tibetane (Bon, Nyingma, Kagyu, Sakya, Gelugpa etc) con una parte dedicata alle biografie. La seconda sezione è sulla Lingua e sulla Grammatica tibetana, cui segue una sezione sulla Medicina e una sulle Arti (Arti visive, musica, danza ecc.) e una piccola raccolta di testi di Logica. Oltre a queste cinque sezioni divise secondo le cinque scienze, c’è una sezione sulla Storia del Tibet antica e contemporanea, una sui luoghi di pellegrinaggio, e uno scaffale dedicato a India, Nepal e Mongolia. Vi sono inoltre sezioni che raccolgono opere accademiche (ad esempio un’ampia collezione della rivista East and West e altre pubblicazioni dell’Isiao/Ismeo, oltre al Tibet Journal) e una con le opere di autori della Comunità Dzogchen. Sezioni sul Buddhismo cinese, sullo Zen e sulla Cina in generale saranno esposte più avanti in nuove scaffalature. 

 

 

Il Soppalco

Dalla sala lettura si accede, tramite una scala in legno, alla parte soppalcata, dove sono custoditi alcuni manoscritti e testi di Chögyal Namkhai Norbu e le sue opere pubblicate in tibetano. Sul soppalco sono anche esposti i testi pubblicati fin dai primi anni dalla Comunità Dzogchen e poi dalle Edizioni Shang Shung, con settori dedicati alle loro traduzioni in diverse lingue.

La sala dei testi tibetani

Si prosegue poi nella sala dei testi tibetani, dove sono custodite le principali raccolte delle varie tradizioni del Paese delle Nevi, come il Canone Bon e quello Buddhista, i Tantra della Scuola Antica, i testi fondamentali dello Dzogchen, l’opera completa di Longchenpa, di Adzom Drugpa, di Shabkar, del Lopon Tendzin Namdak, oltre a una sezione con i testi manoscritti. 

Più di 2000 opere sono in formato tradizionale tibetano (dpe cha) ossia opere silografiche (un metodo di stampa che riproduce scritti e disegni attraverso una matrice di legno duro inciso a mano) o manoscritte, o copie degli stessi effettuate su carta ricavata da materiali organici vegetali differenti a seconda del luogo e del periodo di produzione. 

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Questi testi sono costituiti in genere da fogli non rilegati, di forma rettangolare con sviluppo orizzontale; il cambio di pagina avviene ruotando il foglio sull’asse orizzontale superiore (cosa che richiede che il retro del folio abbia orientamento capovolto rispetto al fronte). Non essendo rilegati i testi sono avvolti in stoffe quadrate (dpe ras) dotate di legacci che garantiscono la compattezza del testo e la sua preservazione. Nella nostra biblioteca, molte di queste stoffe sono state fatte arrivare direttamente dal Tibet o dall'India; altre ancora sono state prodotte in loco. 

Oltre ai testi in formato tradizionale abbiamo una buona collezione di opere rilegate in formato occidentale, in tibetano denominati deb. 

 

I manoscritti 

Uno scaffale è dedicato ai manoscritti: qui abbiamo alcuni testi di  Chögyal Namkhai Norbu in formato tradizionale e le opere del suo maestro Changchub Dorje. Vi sono inoltre altri 39 manoscritti la cui datazione e provenienza è in fase di studio.

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Il catalogo

Il patrimonio librario è in fase di riorganizzazione e catalogazione sin dall’estate 2012. Il catalogo include al momento i testi della sezione tibetana e riporta oltre al titolo, il nome dell’autore ecc il riferimento ai codici attribuiti alla stessa opera dalla Tibetan Buddhist Resource Centre (tbrc), la più grande biblioteca online di testi tibetani, e dalla Library of Congress. Questo rende possibile la ricerca nel catalogo anche tramite questi codici. È inoltre generalmente disponibile una breve descrizione dei contenuti e le parole chiave; dove necessario è stato anche inserito l’indice dei contenuti (dkar chag).

 

Nel 2019 la Biblioteca ha avviato un progetto Lavorare con le parole e i testi del Maestro Chögyal Namkhai Norbu e del Buddhismo Tibetano in collaborazione con la Shang Shung Edizioni. Il progetto prevede il coofinaziamento dell'UBI (Unione Buddhista Italiana).

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